“A volte il silenzio è una sconfitta, a volte un porto, un posto della mente che ti protegge dai bombardamenti della cacofonia dei nostri tempi. Abdicare il ruolo che ciascuno di noi ha nella costruzione del discorso sociale, nella narrativa di questo tempo, lascia però il posto e il potere a persone che, per disegno o per ignoranza, sono pericolose. Raccontare il proprio pensiero è inevitabilmente raccontare sè stessi, con le fragilità e le paure che rimettersi al pubblico giudizio comporta. Il prezzo da pagare può essere alto: essere ignorati, avere manifestazione plastica del proprio isolamento, della propria diversità, ma la responsabilità richiama ad una singola verità. “ Project Description
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